Notiziario di Lunedì 18 Aprile 2005
La CGIL di Canicattì sollecita l’attivazione del servizio di rianimazione presso l’ospedale Barone Lombardo. Oggi i dirigenti Caterina Santamaria e Giovanni D’Angelo hanno inviato una lettera congiunta al ministro per la salute e all’assessore regionale alla Sanità, per denunciare la situazione in cui versa il presidio ospedaliero di Canicattì, dove rischia di allontanarsi la prospettiva di dotarlo del servizio di rianimazione, pur avendo a disposizione quattro posti letto. Siamo all’assurdo, scrivono i due: c’è il reparto, c’è la strumentazione, ma manca il personale. Occorrerebbero sette specialisti di rianimazione, 12 infermieri e alcuni operatori socio sanitari per aprire definitivamente il reparto. Tre anni fa, proseguono i due, l’asl di Agrigento ha bandito il concorso per l’assunzione di 9 specialisti anestesisti – rianimatori, a tutt’oggi, però, dei tre vincitori nessuno è stato assunto a tempo pieno. E’ convinzione della CGIL, si legge ancora, che il governo della Regione e l’Asl di Agrigento abbiano e continuano a sottovalutare la gravità del problema. La CGIL nei prossimi giorni annuncia l’avvio di una petizione popolare per chiedere l’apertura del reparto.