Notiziario di Giovedì 20 Gennaio 2005
In apertura la giudiziaria. La Procura di Palermo si appresta a chiedere il rinvio a giudizio delle 44 persone coinvolte nell’inchiesta Alta Mafia che, nel marzo scorso, ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex deputato regionale UDC, Vincenzo Lo Giudice. Tutte sono accusate, a vario titolo, di concorso in associazione mafiosa, estorsione, turbativa d'asta, corruzione, falso ed abuso d'ufficio. Nell'elenco degli indagati, oltre a Lo Giudice che, per ragioni di salute, si trova agli arresti domiciliari in una casa di cura di Monza, ci sono sindaci, consiglieri provinciali, ingegneri, architetti, bancari, alti burocrati comunali, imprenditori edili ed esponenti di primo piano della mafia agrigentina. Tra questi, il consigliere provinciale Salvo Iacono, il sindaco di Canicattì Antonio Scrimali, a capo di una giunta di Centrosinistra, l'imprenditore Gaetano Scifo, il presidente della Banca Popolare S. Francesco di Canicattì, Vito Augello e Salvatore Failla, presidente dell'istituto autonomo case popolari di Agrigento, tuttora in carcere, al Pagliarelli di Palermo. L'inchiesta ha messo in luce l'esistenza di un fitto reticolo di interessi fra politica, imprenditoria e mafia per la gestione di appalti pubblici, la raccomandazione di medici in servizio alla Asl e la nomina di commissari straordinari nei Comuni.