Notiziario di Lunedì 23 Giugno 2003

Temo che la politica stia facendo un grande passo indietro. Nessuno si sorprenda se si verificheranno gesti di degrado morale come il ritorno alla corruzione e alle clientele. Parole pesanti, come macigni, pronunziate dall’arcivescovo di Agrigento, Carmelo Ferraro. Un richiamo forte, un monito alla politica in generale, una bacchettata, per molti, rivolta al presidente della provincia Enzo Fontana, alle prese con la formazione della nuova Giunta, attorno alla quale si è aperta, per l’Arcivescovo, una sorta di caccia alle poltrone. Per Giuseppe Arnone, vice presidente del consiglio comunale ed esponente di Legambiente, l’appello non può cadere nel vuoto. E sfida Fontana ad assumere un impegno pubblico: non nominare assessori che abbiano riportato condanne penali per reati contro la Pubblica Amministrazione. E ancora i partiti che si richiamano ai valori e agli insegnamenti della Chiesa a pronunciarsi sulle parole dell’Arcivescovo. Chi si pronuncia subito è proprio Enzo Fontana, il quale spiega che i ritardi nella composizione della Giunta sono da imputare ad equilibri interni ai partiti, come avviene nei Conclavi quando c’è da scegliere un Papa. Rassicuro l’arcivescovo Ferraro, conclude, sul fatto che la mia amministrazione saprà tenere alta la barra contro la corruzione. Intanto i partiti della Casa delle Libertà hanno chiuso l’accordo sulla nuova Giunta. Domani, forse, l’annuncio ufficiale. Cinque posti vanno all’UDC, tre ad AN, due a Forza Italia, uno a Nuova Sicilia e Nuovo PSI. Esclusi Liberalsocialisti e Patto Sicilia che oggi in una nota congiunta a firma di Antonello Antinoro ed Emanuele Di Betta, nel sostenere che il richiamo del Vescovo merita ed impone una attenta riflessione, accusano i partiti della coalizione di non tenere conto degli oltre 11 mila cittadini che hanno votato per i due partiti e che in Giunta non trovano la giusta legittimazione.

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