Notiziario di Sabato 21 Dicembre 2002
Suo malgrado, passerà alla storia per essere il più piccolo clandestino del mondo. Ma il suo futuro potrebbe colorarsi di azzurro. E’ la storia di Delinayo Densas nato due notti fa durante la traversata tra le coste nordafricane e Lampedusa. E’ stato partorito su un barcone carico di clandestini approdato ieri sull'isola. Una storia che sembra ricalcare in chiave moderna la Natività. Protagonista una giovane donna eritrea, Sabran Amezzin, 25 anni. Assieme con altri 73 disperati ha percorso il viaggio della speranza in cerca di fortuna. E’ stata trovata nella sala macchina del peschereccio da militari della guardia di finanza che avevano abbordato l'imbarcazione. Alla vista della donna, che aveva partorito da 40 minuti, le Fiamme gialle hanno sospeso le attività di indagini per soccorrerla. L'hanno accompagnata nel porto dove è stata fatta arrivare un'ambulanza. La puerpera e il piccolo sono stati trasferiti nel poliambulatorio dell'isola, dove il medico di guardia, Danila Gibilaro, ha prestato loro le prime cure. Il bimbo, sporco di sangue e con il cordone ombelicale ancora attaccato, è stato ripulito. Le sue condizioni, come quelle della madre, non destano alcuna preoccupazione. La donna, stremata dal lungo viaggio e dal parto in mare, ha raccontato che la traversata è durata 40 ore, ha fornito le proprie generalità e ha indicato anche quelle del figlio, senza però riuscire a spiegare l'assenza del padre del bimbo. Sabran e il piccolo Delinayo sono stati quindi trasferiti nel Centro di prima accoglienza, che attualmente ospita 129 clandestini, dove la mamma e il figlioletto sono stati festeggiati da tutti gli altri immigrati. Il bambino sarà adesso registrato all'anagrafe del Comune di Lampedusa come cittadino italiano e anche la madre potrebbe ottenere lo status di rifugiata. Insimma, Per Sabran e il suo bambino il lungo viaggio della speranza sulla rotta dei clandestini sembra essersi concluso felicemente alla vigilia di Natale. Meno felice invece il Natale per i tre presunti scafisti che sono stati fermati dalla guardia di finanza del reparto operativo aeronavale di Palermo. Sono tre eritrei trasferiti in elicottero ad Agrigento per essere interrogati dai magistrati. Il peschereccio sul quale erano i 73 clandestini, 59 uomini,12 donne e due bambini, presenta una vistosa ammaccatura laterale. Due le ipotesi al vaglio della guardia di finanza: uno scontro in mare con un'altra imbarcazione, o il danno è stato causato da un urto con una nave 'madre' che lo ha trainato fino alle coste siciliane.