Notiziario di Mercoledì 11 Dicembre 2002
La procura di Palermo indaga sulle cause della gravidanza della moglie di un ergastolano della 'stidda', Giovanni Avarello, 37 anni, di Canicattì, da 11 anni sottoposto al regime del carcere duro e condannato, tra gli altri, per l'omicidio del giudice Rosario Livatino. I magistrati hanno intercettato una lettera di congratulazioni inviata ad Avarello da un ex compagno di cella, ed hanno avviato gli accertamenti. Secondo i primi, informali, risultati, il detenuto e la moglie avrebbero fatto ricorso alla inseminazione artificiale. Il difensore dello 'stiddaro' ha confermato che la consorte del suo assistito ha fatto ricorso per mesi, secondo il legale senza successo, alla fecondazione assistita. Sempre secondo quanto sostiene il legale, un rapporto sessuale tra Avarello e la moglie sarebbe stato autorizzato dal direttore del carcere di Ascoli Piceno in una saletta dell'istituto di pena. Il parto è previsto tra sette mesi. Avarello, oltre che per l’omicidio Livatino, è ritenuto dagli inquirenti l’esecutore dell’omicidio di Amedeo Corraio, avvenuto il 18 giugno 90 a Canicattì, di quello di Rosario Coniglio del 16 febbraio 91, del duplice omicidio di Salvatore Albanese e Antonino Iacolino avvenuto a Porto Empedocle il 7 maggio 91. Inoltre avrebbe fatto parte del commando che l’8 settembre 91 uccise a Canicattì Gioacchino Canicattì, inteso Ficarra.