Notiziario di Martedì 14 Marzo 2000
Esistono piu' che ragionevoli sospetti che sia stata la nave cisterna battente bandiera maltese, controllata nei giorni scorsi dalla Guardia Costiera nel porto di Genova, a causare la notte tra il 2 e il 3 marzo l' affondamento e la morte dei quattro uomini di equipaggio (solo due finora i corpi recuperati) del 'Ringo II', motopeschereccio di 25 metri appartenente alla flottiglia di Rimini; il naufragio era avvenuto in acque internazionali, 15 miglia sud-ovest al largo delle coste croate di Pola. Una conferma ai sospetti viene dalla febbrile attivita' di studio della Procura di Rimini che, codice della navigazione e trattati internazionali di reciprocita' tra Italia e Malta alla mano, sta valutando se notificare direttamente al comandante un avviso di garanzia per omicidio plurimo e naufragio colposo, o se delegare questa attivita' giudiziaria alla magistratura maltese: per un evento in acque internazionali che vede coinvolte due unita' di nazionalita' diverse, infatti, e' previsto che eventuali responsabilita' penali debbano essere accertate dai giudici della citta' nel cui registro navale l' unita' sotto inchiesta risulta iscritta.Intanto il pm Francesca Zavaglia ha affidato una perizia per stabilire se per la ricostruzione del naufragio e la comparazione dei dati sia necessario riportare in superficie il relitto del 'Ringo', adagiato a 47 metri di profondita', o possano bastare i reperti recuperati dai palombari della Marina Militare e le videocassette della ricognizione subacquea eseguita alla presenza dello stesso Pm. In caso di risposta negativa la Procura sarebbe intenzionata a dare il via libera per il recupero, il cui costo e' stato stimato in circa un miliardo, agli armatori del 'Ringo II' o a quanti ne fossero interessati.