Notiziario di Martedì 9 Settembre 2008

Ancora 24 ore e il caldo e l’afa dovrebbero concedere una tregua. Anche oggi temperature record in Sicilia e in provincia di Agrigento in particolare. Quella odierna è stata classificata dai tecnici della Protezione civile “allarme due”. E il gran caldo, unito alla siccità, sta mettendo letteralmebnte in ginocchio l’agricoltura. Da cinque mesi non piove e le scorte d’acqua stanno per esaurirsi. Oggi l’allarme della Coldiretti.
Chiaramente non si può parlare di coda, semmai di un sussulto dell’estate, di una stagione estiva che dalle nostre parti comincia a maggio e si chiude ad ottobre inoltrato. Il gran caldo di questi giorni sta mettendo a dura prova tutti quanti, giovani, anziani e bambini, ma soprattutto ha già messo in ginocchio diverse attività, quelle agricole in particolare. Ancora 24 ore di sofferenza, ancora un giorno di boccheggiamento e poi il grosso sarà passato. Secondo le previsioni metereologiche, infatti, l’afa e l’alto tasso di umidità presenti in questi giorni in Sicilia ed in provincia di Agrigento, in particolare, dovrebbero allentare la morsa. Solo domani, infatti, la Protezione civile dovrebbe portare da 2 ad 1 il livello dell’allerta meteo lanciato nei giorni scorsi. Il livello due di allarme, secondo la Protezione civile, prevede temperature già alle 8 del mattino vicine ai 30 gradi e alle 14 ai 35. E due giorni fa vi era "livello 3 di allerta", soprattutto a Messina e Palermo. E a Messina il caldo ha pure fatto una vittima, un uomo di 51 anni stroncato da un infarto. Anche oggi, come ieri, la colonnina di mercurio ha fatto registrare temperature torride, vicine ai 40 gradi. Ed è tempo di bilanci dei danni provocati, in Sicilia, dal gran caldo. Il settore più colpito è, naturalmente, quello dell’agricoltura. Da cinque mesi in Sicilia non piove e le scorte d'acqua sono sempre più limitate. Oggi la Coldiretti, con il presidente regionale, il riberese Alfredo Mulè, lancia l’allarme. La siccità, afferma, sta facendo seccare le olive e causerà una produzione ridotta. Anche gli agrumi sono a rischio. Nella zona di Ribera le scorte della diga Castello sono al limite. In particolare nel comprensorio della diga la dotazione idrica per gli agrumeti è stata ridotta del 40 per cento e del 50 per cento per gli oliveti. Le scorte dell'invaso dureranno fino al 20 settembre. Questa situazione, conclude mulè, dimostra che c'é ancora molto da fare sulla dotazione infrastrutturale dei consorzi di bonifica e per la gestione delle riserve che non riescono a fronteggiare le emergenze.
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Il Partito Democratico di Raffadali aderisce alla manifestazione di giovedì promossa dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Cna e Cia per protestare conto l’esoso aumento della tassa sui rifiuti solidi urbani a carico dei cittadini raffadalesi. Esporremo le nostre proposte, sottolinea Giacomo Di Benedetto, responsabile di sezione, a partire dalla richiesta di ridurre la tassa sui rifiuti. Chiediamo, prosegue, l’avvio della raccolta differenziata, che oltre ai benefici dal punto di vista ambientale porterebbe un ritorno economico a favore dei cittadini. E ancora, conclude Di Benedetto, chiediamo una più oculata gestione delle risorse umane e strumentali da parte dell’Ato e la rapida riduzione degli Ato rifiuti in Sicilia, in applicazione della nuova normativa.
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Sulla composizione della nuova giunta provinciale di Agrigento interviene il segretario provinciale della Uil, Aldo Broccio, per il quale è giunto il momento di mettersi al lavoro. Occorre, sostiene, offrire ai cittadini la certezza che il tempo impegnato dalla politica per far quadrare fra i vari partiti e correnti gli incarichi assessoriali e non solo, non è stato tempo perso ma al contrario si sono gettate le basi per un rilancio dell’attività. La Uil, conclude Broccio, ritiene che non sia più il tempo degli annunci ma che sia giunto il momento del “fare” a favore della cittadinanza i cui bisogni sono molteplici e variegati. E soddisfazione per la nomina di Luca Salvato ad assessore e per l’elezione di Buscemi e Lazzano ai vertici del consiglio provinciale, esprime il gruppo consiliare di AN al comune di Agrigento.
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Inquetante attentato incendiario vittima il giudice Giacomo Montalbano, in servizio alla Corte d'appello di Caltanissetta e fino a tre anni fa gip a Palermo. L'attentato è stato messo a segno la notte fra venerdì e sabato nella casa di campagna del magistrato, a San Nicola L'Arena, a una decina di chilometri da Palermo. Qualcuno è arrivato a bordo di un fuoristrada e dopo aver effettuato un buco nella rete di recinzione è entrato nell'appezzamento di terreno di Montalbano appiccando il fuoco ad una pineta che circonda la villetta. L'arrivo dei pompieri ha evitato che l'incendio si propagasse. Prima di lasciare gli uffici del gip di Palermo, Montalbano ha ordinato gli arresti dei favoreggiatori di Bernardo Provenzano, nell'operazione "Grande mandamento" e si è occupato dell'inchiesta sulle "talpe” che ha coinvolto anche l'ex presidente della Regione, Salvatore Cuffaro. Montalbano è tutelato dai carabinieri.
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Parte stasera sulla nostra emittente un ciclo di trasmissioni sulle riserve naturali orientate della provincia di Agrigento. Tre quelle prese in esame: Maccalube di Aragona, Sant’Angelo Muxaro e Monte Cammarata. Riflettori puntati stasera su Maccalube.

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