Notiziario di Venerdì 1 Febbraio 2008
Ennesimo atto intimidatorio ai danni di un esponente politico agrigentino. Nel mirino, stavolta, il presidente del consiglio comunale di Agrigento, Carmelo Callari, esponente di Forza Italia, al quale la notte scorsa ignoti hanno incendiato il portone di ingresso della sua abitazione, al Villaggio Mosè. Una pesante intimidazione che fa seguito a quelli avvenuti nelle settimane passate esempre ad esponenti della Giunta Zambuto, il quale, nell’esprimere solidarietà a Callari, afferma che questi atti non ci fanno indietreggiare di un solo passo nel percorso di risamento culturale e civico della città. Vediamo.
E sono numerosi gli attestati di solidarietà nei confronti del presidente del consiglio comunale Carmelo Callari, vittima di una pesante intimidazione. Un episodio doppiamente grave, commenta il presidente della Provincia, Fontana, perché commesso contro un amministratore serio e contro un persona onesta. A nome del gruppo di Forza Italia, Davide Lo Presti esprime condanna per il vile atto: riconosciamo a Callari, scrive, una solida integrità morale e un’ineccepibile correttezza procedurale. Anche i consiglieri comunali di Alleana Nazionale, con in testa il capogruppo Giuseppe Miccichè, esprimono sincera solidarietà a Carmelo Callari, definendo miserabile il gesto compiuto da chi non vuole la crescita sociale ed economica della città. Solidarietà a Callari anche dal presidente del gruppo parlamentare all’Ars del Movimento per l’Autonomia, Roberto Di Mauro e dal gruppo consiliare MPA e dai consiglieri comunali Maurizio Calabrese e Giuseppe Cumbo.
E l’attentato al presidente del consiglio comunale di Agrigento, Callari, non è che l’ultimo episodio, in ordine di tempo, di un’escalation di atti intimidatori che hanno colpito politici, amministratori, imprenditori e commercianti. E martedì 12 febbraio, alle 18, è in programma un consiglio provinciale straordinario per discutere dei gravi attentati intimidatori che nell'agrigentino hanno ormai una cadenza quotidiana. Al consiglio sono stati invitati il prefetto Umberto Postiglione, il capo della procura di Agrigento Ignazio De Francisci, il questore Girolamo Di Fazio, i responsabili della sezione operativa della Dia, i comandanti provinciali dei carabinieri e guardia di finanza e il presidente della commissione regionale antimafia Giuseppe Lumia.