Notiziario di Lunedì 27 Agosto 2007
L’Italcementi terreno di scontro tra Cgil da una parte e Cisl, Uil e Rsu dell’azienda, dall’altra. Al centro della polemica la questione relativa all’utilizzo del CDR come alternativo ai carburanti fossili. Per la Cgil costituisce una priorità per l’azienda che in tal modo potrebbe rilanciarsi sul mercato e garantire gli attuali livelli occupazionali. Per Cisl, Uil ed Rsu, invece, è un problema secondario in quanto la vera emergenza è data dal futuro occupazionale delle centinaia di lavoratori dello stabilimento e dell’indotto, a rischio a causa del probabile ed imminente blocco delle attività per mancanza di marna, la materia prima per produrre cemento. Da tempo i sindacati sono impegnati su questo fronte per sollecitare la Regione ad autorizzare l’estrazione della marna dalla cava Cascina La Porta, in territorio di Agrigento. Sul tavolo dell’assessore all’Ambiente, Rossana Interlandi, si trova l’intero incartamento per essere esaminato, ma ancora non è stata adottata alcuna soluzione, nonostante due appelli, della Confindustria e della Prefettura di Agrigento. Ecco perché le dichiarazioni di Piero Mangione e Carmelo Cipolla, a proposito della riconversione dell’Italcementi, per i responsabili della Cisl e Uil, Migliara e Caruana e per i sindacalisti della RSU, Di Caro, Nero e Butticè, sono sembrate ai confini della realtà e frutto, scrivono, del periodo ferragostrano. La Cgil sa, continuano i sindacalisti, che con la direzione dell’Italcementi abbiamo avuto due incontri pochi mesi fa, mirati a ribadire la necessità di investire nell’impianto produttivo di Porto Empedocle, a partire dai forni, dai silos del porto, all’aquisizione di nuove cave. E forse la Cgil dimentica, si legge ancora nel documento, che sono state eseguite le prove di riconversione e proprio per rispettare le normative in fatto di adeguamento alle ultime normative contro l’inquinamento atmosferico, sono stati appaltati lavori di realizzazione dei nuovi filtroni per un importo di 10 milioni di euro e che grazie anche al CDR abbatteranno le emissioni di CO2. Dunque, si alla riconversione, ma al momento, per Cisl, Uil e Rsu, la vera battaflia è quella per sollecitare l’assessore Interlandi a firmare il decreto per sfruttare la cava Cascina La porta per estrarre la marna. Il resto può attendere.
