Notiziario di Giovedì 26 Ottobre 2006
A pezzi l’unità sindacale in provincia di Agrigento. La UIL contesta il tavolo del cosiddetto cartello di unità sociale e critica la presenza ritenuta invadente e inopportuna dei rappresentanti della consulta diocesana. Alla Uil inoltre non sono piaciute le sortite di alcuni esponenti di altri sindacati che cercano visibilità in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Vediamo.
Il problema l’aveva sollevato qualche mese fa, provocando polemiche e reazioni. Oggi il segretario provinciale della UIL di Agrigento, Aldo Broccio, torna alla carica per segnalare l’inopportuna e invadente presenza dei rappresentanti del Consiglio pastorale diocesana, don Mario Sorce e Salvatore Pezzino, al tavolo delle trattative di pertinenza sindacale. Per Broccio, il cartello di unità sociale, che tanto si è speso sulla vicenda del caro bollette dei rifiuti, è sospeso. La vicenda è venuta fuori nel corso di un incontro che lo stesso Broccio ha avuto con gli altri segretari dei sindacati, Mangione della Cgil e Caturata della Cisl, nel corso del quale Broccio ha ribadito che il Consiglio pastorale diocesano non è una organizzazione sindacale confederale e che, di conseguenza, la sua sfera di influenza è circoscritta e la presenza dei suoi responsabili deve essere preventivamente concordata. Broccio ha anche bacchettato le iniziative solitarie di altra organizzazione, troppo spesso, ha detto, protesa ad apparire piuttosto che ad essere. L’incontro si è chiuso con l’impegno dei tre sindacalisti a chiarire gli aspetti politici e strategici dell’attività. Nell’attesa il Cartello di unità sociale rimane sospeso.
E sulla polemica innescata da Aldo Broccio della Uil, interviene con una nota l’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale di Agrigento, cosa diversa, si legge, dalla Consulta Diocesana di cui è responsabile l’Arcivescovo. Nessuno, si legge ancora, ha i titoli per sospendere, unilaterlamente, la validità del cartello di unità sociale. I rappresentanti dell’Ufficio di Pastorale Sociale saranno sempre presenti, si legge ancora, agli incontri promossi dalle istituzioni, se saranno invitati. L’Ufficio diocesano entra anche nel merito dei problemi relativi ai rapporti tra i sindacati sui quali non si intende interferire, anche se non si può consentire che si ripercuotano su altri soggetti. Non siamo una presenza invadente e inopportuna, si conclude la nota: il Servizio di Pastorale Sociale della nostra Diocesi, ha piena autonomia e libertà di rispondere a tutti gli inviti, anche senza averli prima concordati con la segreteria generale dell’UIL.