Notiziario di Lunedì 10 Luglio 2006

Notiziario senza titoli ma con una copertina straordinaria, curata da Davide Scalfani, che ha voluto racchiudere tutte le emozioni, la gioia immensa per il successo della nazionale azzurra di Marcello Lippi ai campionati del Mondo in Germania. Anche nella nostra provincia è stata festa grande fino alle prime luci dell’alba di oggi.
Seguiamo questo primo servizio.
Tempus expetede pene venit, è arrivato il momento della vendetta. L’Italia è campione del Mondo e stavolta a piangere sono i francesi, ma diciamocela tutta, non ce ne frega nulla. Sei anni abbiamo dovuto attendere per ripagare con la stessa moneta i transalpini. Nel luglio del 2000 una rete di Trezeguet al golden gol ci aveva fatto piangere nella finale di Coppa d’Europa, ieri 9 luglio 2006, lo stesso Trezeguet sbagliando il calcio di rigore, di fatto, ci ha fatto vincere la Coppa del Mondo. Una vendetta fredda ma molto, molto piacevole. Subito dopo che Cannavaro ha alzato il trofeo al cielo, è scoppiato il finimondo. Anche nella nostra provincia, la gente in massa si è riversata sulle strade: dal capoluogo a Porto Empedocle, da Favara a Sciacca, da Licata a Canicattì, da Ribera a Lampedusa, è stata una grandissima festa. Caroselli di auto e camions un po’ ovunque, bandiere al vento e perfino giochi pirotecnici. Una fiaba da mille e una notte, con protagonisti assoluti i bambini. La festa maggiore è stata per loro. A San Leone in tanti hanno fatto il bagno al mare malgrado l’acqua fredda e poi cortei funebri per la morte della Signora Francia. Agrigentini pazzi di gioia, per una notte siamo riusciti a dimenticare i problemi di sempre: la carenza d’acqua, le bollette esose dell’immondizia, la mancanza di lavoro per i giovani, almeno per una notte i problemi sono stati accantonati, come dire: domani è un altro giorno. Nel capoluogo, è dispiaciuto tantissimo assistere alla processione di San Calogero con appena una decina di persone al seguito; nemmeno la musica della banda che accompagnava il simulacro è riuscita a coprire le voci di Caressa e Civoli che fuoruscivano dai televisori delle case del centro storico agrigentino. I festeggiamenti si sono protratti fino a tarda notte e non poteva essere diversamente dopo ventiquattro anni di attesa.
Stamani la nostra città si è svegliata molto tardi, ma una volta tanto è consentito, d’altronde, oggi saremo nuovamente costretti a ripensare ai soliti problemi, la vita scorre via, la festa è già finita, le luci si sono spente, ma quell’urlo, campioni del mondo ci accompagnerà almeno per i prossimi quattro anni.

• Notiziario
• Speciali

• La Nostra Storia
• Frequenze e Copertura
• Recapiti
• Pubblicità