Notiziario di Mercoledì 14 Giugno 2006
Torna la questione del piano particolareggiato di recupero del centro storico di Agrigento. Lo strumento urbanistico è pronto per essere portato all'esame dell'aula per l'approvazione definitiva e per essere trasmesso all'assessorato regionale al Territorio e Ambiente per il visto finale. Oggi sulla questione interviene l'Ulivo che chiede al presidente del consiglio comunale di fissare la data per il dibattito in aula. Vediamo.
Nel 1975 l'affidamento ai progettisti De Vecchi e Rizzo. Nel 1997, dopo un iter scandito da ritardi, intoppi, negligenze e mancanza di volontà politica, con ben 5 commissari ad acta nominati dalla Regione che si sono succeduti, la clamorosa bocciatura da parte del Cru, Comitato Regionale per l'Urbanistica. Parliamo del piano di recupero del centro storico di Agrigento, una delle tante occasioni mancate per il rilancio economico e lo sviluppo sociale e culturale della città. E' la metà degli anni Settanta quando la Regione vara una legge ad hoc per i centri storici di Ortigia Siracusa e Agrigento. Ortigia approva subito il piano, presenta progetti e ottiene finanziamenti. Oggi il centro storico siracusano è un gioiello, quello di Agrigento, invece, è un cumulo di macerie, di case cadenti, di quartieri dormitori. Nel novembre scorso, il consiglio comunale adotta formalmente il nuovo piano del centro storico, rielaborato sulla base di osservazioni e prescrizioni presentate dal Cru. Un piano che non convince lo stesso progettista, Vincenzo Rizzo, ma che rappresenta la base di partenza. Vengono presentate in tutto 17 osservazioni e 2 integrazioni al piano di recupero. Il 3 maggio scorso il nuovo strumento urbanistico approda al Comune, trasmesso dal progettista con le osservazioni. Oggi i tre consiglieri comunali dell'Ulivo, Hamel, Licata e Lauricella, sollecitano un immediato esame, in aula, della delibera relativa al nuovo piano di recupero del centro storico per essere apporvata con urgenza e trasmessa all'Assessorato regionale Territorio e Ambiente per il varo definitivo. I tre, in una lettera al presidente del consiglio comunale, Giovanni Di Maida, indicano la data del 20 giugno prossimo per l'inizio del dibattito in aula. Per i tre consiglieri Agrigento non può permettersi altri periodi di fermo e di stallo . Il rischio, concludono, è che il centro storico, fulcro della rinascita economica della città, rimanga ancora per molto tempo senza alcune prescrizioni normative tali da permettere ai privati di operare e all’Amministrazione di non perdere più i finanziamenti consentibili per queste zone come già nel recente passato.
