Notiziario di Venerdì 2 Settembre 2005
Prudenza e senso di responsabilità. Queste le qualità che i consiglieri dell’Ulivo di Agrigento, Hamel, Licata e Lauricella, chiedono al sindaco Aldo Piazza sulla questione legata alla costruzione di un dissalatore. I tre ricordano che nei mesi scorsi Piazza ha sottoscritto, con la Regione e con una società privata, la convenzione per costruire l’impianto e che il Governo ha concesso un finanziamento per realizzare le prime opere edili. Ma i tre oggi si soffermano sugli alti costi legati all’opera: 14 milioni 868 mila euro, di cui più di 9 milioni a carico dei cittadini di Agrigento che dovranno coprire il costo in tre anni. Il Comune, inoltre, dovrà pagare i costi di manutenzione degli impianti pari a 708.000 euro ed il 50 per cento delle forniture pari a 1.616 mila euro l’anno. Si tratta, proseguono i tre, di una spesa esagerata che farà aumentare le bollette dell’acqua in modo vertiginoso e non produrrà significativi benefici. A futura memoria, i tre invitano pertanto il sindaco a valutare alcuni aspetti legati alla costruzione dell’opera e soprattutto a cercare soluzioni alterinative, quali la prossima realizzazione del raddoppio delle condotte della dissalata di Gela e del Favara di Bugio. Su queste ed altre ragioni, concludono Hamel, Licata e Lauricella, invitiamo il sindaco Piazza, nell’esclusivo interesse degli agrigentini, a soppesare ogni passaggio e ogni scelta legata alla realizzazione del dissalatore perché quella che oggi viene annunciata come una possibile vittoria contro la sete potrebbe trasformarsi in una sconfitta per i cittadini.