Notiziario di Mercoledì 2 Febbraio 2000
Il ruolo dell'Eni in Sicilia e le sue strategie industriali nel settore della chimica sono stati al centro di un incontro tenutosi a Palermo con il Presidente della Regione, Angelo Capodicasa. La Regione si è mossa dopo l' annuncio da parte dell' Enichem di chiusura dell' impianto che produce a Gela ossido di etilene. La decisione della società, che parla di ingenti perdite economiche, comporterebbe il taglio di centinaia di posti di lavoro nello stabilimento e nell' indotto. I dirigenti delle organizzazioni sindacali hanno avanzato il sospetto che la società voglia addirittura ''dismettere il settore della chimica''. " Il governo regionale ,per quanto riguarda la presenza dell' Eni in Sicilia, persegue l' obiettivo - ha detto Capodicasa - di giungere a un ''accordo di programma'' per definire gli impegni della società e per verificare la sua volontà di mantenere in Sicilia una presenza strategica". Non si è fatta attendere la replica dell' Enichem attraverso il manager Sandro Manica, il quale ha confermato che i programmi della società ''non prevedono lo sviluppo della chimica'': l' incidenza del settore nell' attività dell' Eni non supererà, ha puntualizzato, il 10-12 per cento e alcuni siti dovranno essere ridimensionati. Manica ha comunque negato un disimpegno in Sicilia e ha dichiarato la disponibilità a trovare una soluzione al problema occupazionale con gli ammortizzatori sociali e la ridistribuzione interna del personale.