Notiziario di Sabato 5 Gennaio 2008
Tre milioni e 360 mila euro. Ammonta a tanto il risarcimento che i boss Totò Riina e Salvatore Biondino dovranno pagare ai prossimi congiunti del magistrato ucciso con i cinque agenti della scorta, il 19 luglio del 1992. Ad erogare materialmente il denaro sarà il Fondo di rotazione e solidarietà per le vittime della mafia, che attinge dai beni confiscati ai boss. La sentenza è del giudice unico della prima sezione civile del tribunale di Palermo, Luigi Petrucci. Per motivi formali, ma che comunque assumono una grande valenza simbolica, il processo è stato promosso dalla vedova del giudice, Agnese Piraino Leto, e dai figli Lucia, Manfredi e Fiammetta, assistiti dall'avvocato Nino Lo Presti, contro Ninetta Bagarella, che rappresenta il marito, Toto' Riina, privato di tutti i diritti e interdetto legalmente, cosi' come l'altro "convenuto", Salvatore Biondino, a sua volta rappresentato dalla moglie Giuseppina Gioe'. Entrambe non si sono costituite in giudizio, nel corso del quale l'Avvocatura aveva sostenuto l'insussistenza del danno esistenziale. Ma il tribunale, nel valutare il danno biologico, morale ed esistenziale ha stabilito che "la perdita del marito e del padre, nel modo tragico che ha sconvolto le coscienze del Paese, non potrà mai essere 'integralmente' compensata da una somma di denaro".