Notiziario di Sabato 5 Gennaio 2008
Un duro colpo alle speranze di rilancio ecomomico e di sviluppo di Porto Empedocle. Questa la lettura che molti osservatori avanzano a seguito dello stop ai lavori di dragaggio dei fondali del porto. Le due imprese hanno rinunciato all’appalto, non avendo aderito alla proposta del ministero delle Infrastrutture di una revisione prezzi nell’ordine di 350-400 mila euro. Le due imprese chiedevano invece un milione di euro. Vediamo.
Dragaggio, punto e a capo. Hanno deciso di rinunciare all’appalto le due ditte, la Edilco di Catania e la Vittadello di Padova, che avevano avviato i lavori nei fondali del porto di Porto Empedocle. Un duro colpo alle speranze di rinascita e di sviluppo dello scalo marittimo. Alla base della rescissione del contratto, il mancato adeguamento economico proposto dalle due imprese, alla luce degli imprevisti riscontrati. Secondo le ditte il materiale rinvenuto nei fondali era maggiore rispetto a quello ipotizzato al momento della stipula del contratto, nell’ottobre 2003, da parte del Genio Civile Opere Marittime. Da qui la richiesta delle due imprese di adeguare i costi, proponendo una revisione prezzi di un milione di euro. Il 17 dicembre scorso si è tenuta, alla Capitaneria di Porto, una conferenza di servizi tra i rappresentanti delle ditte, il sindaco Lillo Firetto, il comandante Trogu e il vice ministro delle Infrastrutture, Angelo Capodicasa, per un esame della situazione e per cercare una soluzione al contenzioso. In quell’occasione Capodicasa aveva messo sul tavolo 350 milioni. Una differenza di parecchie migliaia di euro che ha spinto le due imprese a rinunciare. Per Porto Empedocle una ricaduta negativa. Sul dragaggio dei fondali, per consentire l’arrivo di navi da crociera, erano in molti a puntare anche per dare un segnale di rilancio al comune empedoclino, da sempre in bilico tra un ritorno alla industrializzazione, che la storia ha bocciato e la speranza di puntare al turismo. Tutto da rifare, dunque, mentre proseguono le opere nell’area di ponente del porto. Ricordiamo che Nuove Energie, la società che potrebbe realizzare l’impianto di rigassificazione nell’Area Asi, ha inserito in progetto le opere di dragaggio dei fondali.