Notiziario di Martedì 17 Luglio 2007
E’ il disegno di legge di contenimento dei costi della politica e che prevede anche un nuovo sistema elettorale per gli enti locali ad infiammare la calda estate della politica regionale. Unione assente al vertice di oggi promosso dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, per discutere della riforma elettorale. I segretari regionali dei partiti dell’Unione – Ds, Margheita, Comunisti Italiani, Italia dei Valori, Verdi e Sdi, hanno ritenuto l’iniziativa “irrituale ed estranea al suo ruolo istituzionale che, si legge in una nota –dovrebbe garantire una posizione di neutralità e non prevedere quindi interventi diretti nel dibattito con le forze politiche. La decisione di disertare l’incontro è stata presa nel corso di un vertice all’Ars con Rita Borsellino.
"E' la solita incoerenza della sinistra, ammonisce il coordinatore siciliano di Forza Italia, Angelino Alfano. Da un lato invoca un percorso condiviso perche' la legge elettorale riguarda le regole, e cioe' tutti, per altro verso si sottrae al confronto. Probabilmente questa incoerenza e' alla base delle loro sconfitte".
"Noi - aggiunge Alfano - stiamo puntanto su un testo condiviso ma soprattutto sull'approvazione di una legge che elimini il voto segreto. Penso che la maggioranza sia d'accordo e speriamo che almeno su questo lo sia anche l'opposizione". Tuttavia le dichiarizioni trionfalistiche di Alfano hanno creato in casa Alleana Nazionale più di qualche fibrillazione, segno evidente dell’aria di resa dei conti che tira nella maggioranza.
"Sul disegno di legge di contenimento dei costi della politica, tuona il presidente della commissione affari istituzionali, Nicola Cristaldi, c'é dentro la maggioranza un atteggiamento di bullismo politico che suona come l'anticamera della prepotenza. "Il presidente della Regione Cuffaro, in quanto capo della maggioranza – avverte il deputato di An - se vuole continuare a suonare e cantare mentre la nave affonda faccia pure, tanto il problema non è più di Cuffaro bensì dei siciliani. Ogni volta che si tenta di avviare un processo di modernizzazione della Sicilia, intervengono, conclude Cristaldi, fattori che non fanno cambiare nulla.