Notiziario di Martedì 12 Giugno 2007
Verranno realizzati in Sicilia i quattro termovalorizzatori previsti nel piano regionale dei Rifiuti. Il via libera è arrivato oggi al termine di un vertice svoltosi a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Romano Prodi e quello della Regione, Salvatore Cuffaro. I due, assieme ai ministri Pecoraro Scanio e Livia Turco, hanno sottoscritto un’intesa sullo smaltimento dei rifiuti e sulla raccolta differenziata. L’accordo prevede un percorso di riqualificazione del territorio e di risanamento ambientale, oltre al superamento dell’attuale fase di contenzioso amministrativo legato appunto alla costruzione dei termovalorizzatori di Casteltermini, Bellolampo, Paternò e Augusta. “Possiamo continuare con il piano dei rifiuti e dei termovalorizzatori, incrementando anche la raccolta differenziata. Oggi è stata confermata la validità del piano di gestione dei rifiuti preparato dalla regione. Lo stesso governatore ha aggiunto: siogleremo un importante protocollo per la legalità con i ministrei dell’interno e dell’ambiente, per evitare le infiltrazioni criminali.” Saranno parallelamente anticipate le procedure di valutazione delle emissioni in atmosfera stabilendo che gli impianti abbattano tali emissioni del 50 per cento rispetto a quanto previsto dal capitolato di gara. E' stato infine concordato la firma di un protocollo per la pegalità tra la il Ministero dell'ambiente, dell'Interno e la Regione Sicilia per impedire ogni infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei rifiuti. E dalla costruzione di 4 termovalorizzatori alla realizzazione, sempre in Sicilia, di due rigassificatori, previsti a Priolo e a Porto Empedocle. Per quello di Priolo, ieri il Tar di Catania ha deciso che sarà un referendum consultivo a decidere se l’impianto verrà realizzato o meno. I giudici amministrativi hanno ribaltato una precedente pronuncia con la quale aveva sospeso la consultazione popolare indetta per domenica scorsa dal Comune. La palla adesso torna al Comune che dovrà riavviare l'iter per lo svolgimento della consultazione. A Porto Empedocle, come si sa, l’ipotesi di referendum è stata bocciata dalla commissione garanzie statutarie del Comune. Appare evidente, sottolinea Gian Joseph Morici, responsabile del settore Ambiente dell’Aics, come ad Agrigento manchi una sensibilità politica e culturale che induca a consumare tutti i passaggi burocratici affinchè venga evitato lo scempio della Valle dei Templi.