Notiziario di Martedì 29 Maggio 2007
Bandierina rossa al Comune di Agrigento. Il centro sinistra approda al governo della città. Un evento storico, un fatto sul quale già si sono soffermati gli analisti e gli opinionisti. Sulle maggiori testate nazionali e regionali Agrigento infatti viene assegnata all’Unione. A Marco Zambuto, dunque, il compito di governare e di dare risposte ai cittadini. Intanto, non mancano le reazioni. Vediamo.
Da azzurra a rossa. Cambio di bandierina al Comune di Agrigento. Tutte le maggiori testate giornalistiche nazionali e regionali oggi evidenziano e sottolineano come Palazzo dei Giganti sia passata all’Unione. E questo nonostante il presidente dei senatori dell’Udc, Francesco D’Onofrio, sponsor politico del neo sindaco Marco Zambuto, sempre oggi, nel corso di un dibattito su Rai Uno, si sia sforzato a sostenere come ad Agrigento non abbia vinto affato il centro sinistra. Al di là, comunque, delle formule politiche, quella che è stata scritta ieri ad Agrigento è una pagina nuova, una svolta storica. Marco Zambuto, il neo sindaco che al ballottaggio ha stravinto sul candidato del centro destra, Enzo Camilleri, continua a ribadire che lui è un uomo di centro, un democristiano e che da Agrigento è partito un esperimento politico, la città sopra i partiti, destinato ad essere esportato. Esultano gli esponenti del centro sinistra. Per Angelo Capodicasa, dei DS, si è trattato di un passaggio “storico”. Dal dopoguerra a oggi, prosegue, Agrigento è stato l’unico capoluogo di provincia in Sicilia che non ha mai conosciuto discontinuità politico-amministrativa ma ha sempre avuto una continuità che si è tradotta in uno strapotere che ha sempre premiato la stessa coalizione a prescindere dai risultati amministrativi. Soddisfazione anche dalla Margherita che con Benedetto Adragna parla di fine di un modello: quello in cui poche persone stabilivano tutto dall’alto anche gli uomini, perché sapevano che nessuno si ribellava e che quella persona poteva rappresentare loro e i loro interessi, non quelli della città. Ad Agrigento, conclude, è nata una nuova primavera. Per Mimmo Catuara e Piero Mangione, segretari provinciali della CISL e della Cgil, quella di Zambuto è la vittoria politica sull’antipolica e sulla mala politica. Il successo di Zambuto, concludono, è figlio della protesta generale contro il magoverno della città. E nel centro destra tira aria da resa dei conti. Oggi interviene il sindaco Aldo Piazza per replicare a quanto dichiarato dal deputato Roberto Di Mauro che aveva parlato di assenza totale del governo locale. Cinque anni fa, replica, ho vinto con il 76 per cento e non sono stato ricandidato. Ho accettato con serietà e compostezza la non ricandidatura e con spirito di servizio e amore nei confronti di Forza Italia e della coalizione. Io mi sarei ricandidato volentieri e volentieri avrei spiegato le tante cose fatte in questi anni, prosegue nel suo sfogo Piazza. Non mi è stato consentito perchè Di Mauro teneva tanto a esprimere il candidato sindaco di Agrigento. Se Di Mauro, che ben conosce Agrigento, ha insistito tanto vuol dire che era convinto di vincere e di non percepire, quindi, questo rigetto. Invito Di Mauro, conclude, a fare analisi più serie perchè così sembra che lui e Camilleri non c'entrino nulla con il tonfo di oggi.
E sentiamo il presidente del gruppo parlamentare all’Ars del Movimento per l’Autonomia, Roberto Di Mauro, sull’esito del voto. L’Mpa, come si sa, ha espresso il candidato Enzo Camilleri. Vediamo.