Notiziario di Sabato 24 Febbraio 2007
Riflettori puntati sulla politica, a pochi mesi dalle amministrative. Il clima si fa sempre più rovente. Oggi le attenzioni sono sul congresso provinciale dell’UDC che si apre nel pomeriggio all’Hotel Kaos di Agrigento. Un appuntamento atteso, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti che hanno visto l’uscita clamorosa dal partito del segretario provinciale Marco Zambuto che proprio oggi, attraverso maxi manifesti fatti affiggere in città, ha annunciato di fatto la sua candidatura a sindaco di Agrigento. Vediamo.
Lui, Marco Zambuto, al congresso provinciale dell’Udc non c’è. Ha deciso di mollare il partito proprio alla vigilia. Ma nel giorno dell’assemblea, ha voluto ugualmente esserci con due iniziative: i maxi manifesti fatti affiggere questa mattina in cui annuncia alla città la sua intenzione di candidarsi a sindaco, usando uno slogan ad effetto: il coraggio di cambiare. E una lettera aperta, inviata ai suoi ex amici di partito: cari congressisti, scrive, avrei voluto celebrare con voi tutti il secondo congresso per esaltare insieme la linea dell’autonomia e rafforzare l’anima popolare di un grande partito di centro: purtroppo, continua, non è potuto accadere. Poi va giù duro, accusando i vertici regionali di Forza Italia di esercitare una forma di ricatto sul presidente Cuffaro e sull’Udc, partito appaltato a Forza Italia. Io al ricatto non ci sono stato, continua Zambuto, preferendo difendere la mia dignità di massimo dirigente del partiuto in provincia. Ho scelto, conclude, di contrastare il disegno arrogante di Angelino Alfano teso a ridurre Agrigento a suo incontrastato feudot elettorale. E lo scontro Alfano – Zambuto investe anche i familiari. Oggi Angelo La Russa, ex deputato DC, suocero di Marco Zambuto, replica ad Alfano che aveva parlato di frustrazioni personali e di sottogoverni mancati l’abbandono di Zambuto dall’Udc. Di Angelino Alfano, sostiene oggi La Russa, ricordo il ragazzino che andava dietro ai deputati DC assorbendo tutti i difetti della Prima Repubblica e che nella seconda repubblica resta proverbiale la sua pazienza nello stare a Roma dietro le porte dei potenti. Intanto anche il portavoce dell’Udeur di Agrigento, Alfonso Montana, plaude alla scelta di Zambuto.