Notiziario di Lunedì 12 Febbraio 2007
E nove. E’ il numero dei collaboratori di giustizia di mafia della provincia di Agrigento. Un vero record, se si considera che sino a qualche anno fa il fenomeno del pentitismo era pressocchè sconosciuto, tanto da fare dire ad un magistrato che l’omertà era biologica nel mafioso agrigentino. L’ultimo, in ordine di tempo, è Pietro Mongiovì, di Sant’Angelo Muxaro, arrestato nel maggio del 2005, ritenuto uno degli esecutori dell’omicidio di Vincenzo Vaccaro Notte, imprenditore, rientrato dalla Germania, che voleva aprire in paese una regolare agenzia di pompe funebri, che però faceva concorrenza al racket illegale del caro estinto. Qualche mese dopo venne anche ucciso un fratello di Vaccaro Notte che intendeva proseguire l’attività del fratello, del quale, peraltro, era riuscito anche a scoprire gli assassini. Pietro Mongiovì ha già sottiscritto numerosi verbali di interrogatorio, nei quali ha raccontato il suo ruolo all’interno della consorteria di S. Angelo Muxaro, legata a quella di Santa Elisabetta. Prima di lui si era pentito un altro santangelese, Giuseppe Vaccaro, arresato assieme a Mongiovì. Sono collaboratori di giustizia, dunque, Alfonso Falzone, Ignazio Gagliardo, Giulio Albanese, Maurizio e Beniamino Di Gati, Luigi Putrone e Pasquale Salemi.