Notiziario di Venerdì 9 Febbraio 2007
Fatta luce su alcuni omicidi avvenuti in provincia di Agrigento tra il 1984 e il 1992, nel pieno della guerra di mafia che insanguinò il territorio e che provocò alcune centinaia di vittime. Oggi la DDA di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di sette noti esponenti di Cosa nostra agrigentina, accusati di essere mandanti o esecutori dei delitti. Si tratta di Salvatore Fragapane e Giuseppe Fanara, entrambi di Sant’Elisabetta, entrambi per anni ritenuti i capi della mafia agrigentina, Calogero Castronovo, di Agrigento, condannato all’ergastolo per l’omicidio del maresciallo Guazzelli, Giuseppe Brancato di Naro, Giuseppe Putrone di Porto Empedocle, anch’egli condannato all’egastolo, Filippo Sciara, uno dei carcerieri del piccolo Giuseppe Di Matteo e Giulio Albanese, collaboratore di giustizia. In particolare, i magistrati antimafia avrebbero fatto luce sull’omicidio di Gaetano Russello, ex presidente dell’Akragas, ucciso il 9 luglio del 92 , dei fratelli Giovanni e Bruno Callea, massacrati il 20 marzo del 91 ad Agrigento e sul triplice omicidio avvenuto a Palma di Montechiaro nel 1985 in cui persero la vita Giovanni Lumia ed in fratelli Francesco e Salvatore Lupo. L’udienza davanti al GIP di Palermo è fissata per il prossimo 7 marzo.
E si è conclusa la requisitoria dei PM della DDA di Palermo al processo cosiddetto San Calogero, dal nome dell’operazione antimafia avvenuta nel luglio 2005 che ha portato in carcere 13 persone accusate di associazione mafiosa ed estorsione. La pena più alta, 20 anni di reclusione, è stata chiesta per Antonio Massimino, indicato a capo della cosca di Agrigento, mentre per il fratello Ignazio la richiesta è stata di 18 anni. E ancora 12 anni sono stati chiesti per Giuseppe Sicilia e 10 per Ignazio Sicilia. Si aggrava la posizione di Michelangelo Battaglia, dipendente della Questura di Agrigento e cognato di Massimino. L’accusa ha modificato il capo di imputazione da favoreggiamento semplice aggravato ad associazione a delinquere di stampo mafioso. La sua posizione è stata stralciata. Se ne riparlerà il 15 febbraio, mentre il giorno prima, il 14, riprenderà il processo San Calogero con le arringhe degli avvocati difensori.