Notiziario di Sabato 9 Settembre 2006
Il tema dei rigassificatori in Sicilia continua a tenere acceso il dibattito politico siciliano. Il capogruppo all'Ars dell'Mpa, Roberto Di Mauro, ha chiesto al presidente della Regione Totò Cuffaro, a sospendere ogni decisione e di aprire una fase di riflessione e di confronto. Per il parlamentare agrigentino bisogna verificare il contenuto di alcune direttive comunitarie per evitare che attività pericolose, come i rigassificatori, possano essere allocati in siti non campatibili. Per Di Mauro bisogna coinvolgere più direttamente le popolazioni interessate. L'Mpa, tiene a precisare, che non ha nulla in contrario ai rigassificatori. E' innegabile, si legge in una nota, che le opere in questioni prospettano seri problemi di compatibilità ambientale, tenuto conto che dovranno sorgere in località turistica, come Porto Empedocle, a due passi dalla Valle dei templi. Di Mauro sottolinea che il suo partito è per una politica che coniughi investimenti e sviluppo sostenibile con l'ambiente. Per questo, aggiunge, sposiamo in toto la tesi contenuta nel primo punto del Por Sicilia, 2007-2013. Realizzare un impianto di rigassificazione all'interno del territorio empedoclino significa dare un colpo finale alle aspettative di crescita e di sviluppo della popolazione locale e di quella circostante. Aspettative che non possono essere barattate con ipotesi di opportunità occupazionali, poiché, come dimostrato, le speranze di lavoro sono modeste. Aldilà delle ragioni ideologiche, continua Di Mauro, non si possono tacere i pericoli che questi impianti possono produrre per la collettività, pericoli che la Comunità europea ha enunciato in alcune direttive, alle quali il nostro Paese deve attenersi. Di Mauro pertanto esclude Porto Empedocle, bisogna trovare un nuovo sito. Proprio per tutti questi motivi, il presidente Cuffaro, conclude Di Mauro, deve sospendere tutto l'iter burocratico e aprire una fase di riflessione e confronto.
Anche la Cgil agrigentina tramite il suo segretario generale della Cgil, Piero Mangione ha preso posizione. A Porto Empedocle, si legge in un comunicato, non è in discussione solo il rapporto costi ambientali e ricavi in termini di benefici economici ed occupazionali dalla scelta del si al rigassificatore, ma è in gioco una parte significativa del futuro della provincia legata al porto, all'area industriale, alla bonifica e al riuso dell'ex Montedison. Tutte questioni di grande respiro che meritano attenzione, confronto democratico, impegni di lavoro da parte degli amministratori, dei sindacati, delle associazioni degli industriali, della politica a tutti i livelli.
E a Porto Empedocle è sorto un comitato promotore per la costituzione di una associazione comunale tra le piccole e medie imprese cittadine.Il primo punto dibattuto è stato quello del rigassificatore che non riguarda soltanto Porto Empedocle ma copre un raggio di 55 chilometri.