Notiziario di Giovedì 24 Agosto 2006
Senza soste gli sbarchi di immigrati clandestini a Lampedusa. Anche oggi sono proseguiti gli approdi, mentre nell’isola c’è stato un vertice investigativo. Vediamo.
Svolta nelle indagini sul naufragio di un barcone carico di immigrati avvenuto nella notte tra venerdì e sabato davanti alla costa di Lampedusa. La Procura della Repubblica di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati il comandante della nave della Marina militare Minerva. L’ipotesi di reato è quello di disastro colposo. Nell'incidente sono morti 10 immigrati, mentre 30 sono i dispersi. L'iscrizione, viene fatto osservare negli ambienti della Procura, sarebbe un "atto dovuto" per consentire lo svolgimento di tutti gli adempimenti necessari all'inchiesta. Il primo rapporto inviato alla Procura confermerebbe il contatto tra l'unità della Marina e la "carretta", ma gli investigatori hanno accertato che sarebbe stata quest'ultima a urtare contro la poppa della Corvetta. Per la Lega Nord quello della Procura di Agrigento è un atto iniquo, ingiusto, sconsiderato e vergognoso e chiedono l’intervento del ministro della Difesa Parisi. Il Governo, sostengono i leghisti, sta dando in pasto ai terroristi e ai mercanti di schiavi anche chi si sacrifica al limite delle forze come i nostri militari. Intanto, stamani a Lampedusa si è tenuta una riunione operativa tra i vertici della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato sulla situazione degli ultimi sbarchi di clandestini. Duplice l'obiettivo: prendere contatti con i reparti sull'isola e il pool investigativo della Questura di Agrigento e fare un monitoraggio dei mezzi aerei e navali impegnati nelle attività di ricerca e soccorso. Intanto, anche oggi è stata una giornata di sbarchi: 110 gli immigrati giunti a Lampedusa in tre distinti approdi. E a Lampedusa è guerra del pesce tra i locali pescatori e quelli tunisini. I primi denunciano di non aver potuto calare le reti a qualche miglio dall'isola perché circondati da pescherecci nordafricani. Guardia costiera e forze dell'ordine, denuncia l’ex sindaco, il diessino Totò Martello, sono stati avvertiti e non sono intervenuti. I pescatori dopo essere andati a protestare nella sede della capitaneria di porto per il mancato intervento delle motovedette nei confronti dei pescatori tunisini hanno scritto una lettera al ministro per le Politiche agricole Paolo de Castro denunciando il prelievo indiscriminato ed indisturbato di pesce azzurro nelle acque distanti da Lampedusa da 4 a 10 miglia marine da parte della marineria tunisina. Lampedusa è Italia e non è solo immigrazione clandestina, si conclude la lettera.