Notiziario di Mercoledì 29 Marzo 2006

Ruotano sull'asse Parma - Agrigento le indagini sul rapimento del piccolo Tommaso Onofri, il bambino di 18 mesi del quale non si hanno notizie da 26 giorni. Unico indagato per l'ipotesi di concorso in sequestro a scopo di estorsione, è proprio un agrigentino, Mario Alessi, 44 anni, originario di San Biagio Platani. L'uomo proprio oggi pomeriggio è stato di nuovo sentito dai carabinieri di Parma nel corso di un interrogatorio durato alcune ore. E proprio oggi Alessi è stato intervistato in esclusiva dalla trasmissione la Vita in Diretta. L'uomo ha respinto tutte le accuse. Intanto i carabinieri di Parma hanno chiesto la collaborazione dei colleghi di Agrigento che nelle ultime ore hanno effettuato controlli in cascinali di campagna e magazzini di San Biagio Platani. L'attività investigativa, secondo quanto si apprende, è volta sia alle ricerche di tracce del bimbo rapito a Casalbaroncolo, sia ad acquisire ogni elemento che possa rivelarsi utile alle complesse indagini. Seguiamo.
I carabinieri del comando provinciale di Agrigento stanno collaborando attivamente con accertamenti anagrafici e informativi nell'inchiesta sul sequestro del piccolo Tommaso. I carabinieri hanno passato al setaccio l'intera zona del comprensorio di San Biagio Platani. Sono state controllate cascine abbandonate e diverse strutture abitative tutte riconducibili alla famiglia del muratore sanbiagese Mario Alessi, 44 anni, uno degli indagati, e della prima moglie di Paolo Onofri, Francesca Traina, originaria di San Giovanni Gemini. Nessun sentore che il bimbo possa essere tenuto prigioniero nella nostra provincia, ma i militari non intendono lasciare nulla al caso. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni. A San Biagio Platani, centro dell'Agrigentino, finito suo malgrado sotto i riflettori, la gente è rimasta sensibilmente colpita da quello che è successo. Si augura che quanto prima possa essere fatta piena luce. La gente tiene a precisare che San Biagio Platani non è un paese violento, anzì, non è mai successo nulla di grave, anche la mafia non esiste, tiene a precisare la cittadinanza. Inoltre, la gente è preoccupata anche per possibili ritorsioni di cui possono rimanere vittime i tanti immigrati sanbiagesi nella zona del Parmense. Sono più di un migliaio e alcuni si sono inseriti anche assai bene diventando anche titolari di piccole aziende agricole. Nel parmense c'è anche uno studio legale avviato da due ragazzi sanbiagesi. Sul fronte delle indagini, il presunto complice di Mario Alessi, Franco M. sembra essere soltanto una leggenda metropolitana. Un modo delle forze dell'ordine per depistare il lavoro dei giornalisti che in numero molto elevato si trovano al momento nella zona di Sorbolo e Brescello. Secondo la direzione distrettuale antimafia di Bologna che con la procura di Parma coordina l'inchiesta, l'enfatizzazione dell'informazione diventa un aiuto per gli autori del sequestro. Si forniscono in tempo reale ai responsabili, si legge nella nota della Dda, del rapimento preziose informazioni circa lo stato delle investigazioni, in tal modo consentendo ai criminali di mettere in atto tempestivamente ed efficacemente le contromisure necessarie per sfuggire all'individuazione.

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