Notiziario di Mercoledì 18 Gennaio 2006
La condanna a ventisei anni e sei mesi di reclusione è stata chiesta dal pm della Dda di Caltanissetta, Roberto Condorelli nei confronti dell'avvocato Raffaele Bevilacqua accusato di essere il capo di Cosa nostra nella provincia di Enna. Bevilacqua era stato arrestato nell'estate del 2003 nell'ambito dell'operazione "Gran Secco", nella quale venne coinvolto anche il deputato regionale dei DS Vladimiro Crisafulli, successivamente prosciolto. Durante la requisitoria il pm Condorelli ha ricordato il contenuto di uno dei 'pizzini' che il boss Bernardo Provenzano indirizzava a Giuffrè. A riprova della tesi accusatoria il pm ha citato una serie di intercettazioni e testimonianze di pentiti che confermerebbero il ruolo di vertice di Bevilacqua in cosa nostra. Il magistrato ha chiesto anche la condanna a due anni e nove mesi per il figlio del Bevilacqua, Giuseppe, accusato di interposizione fittizia dei beni.