Notiziario di Martedì 29 Novembre 2005

Ancora echi in Sicilia della visita del presidente della Camera Pierferdinando Casini che ieri è stato a Taormina e a Palermo. Proprio nel capoluogo regionale Casini è stato il mattatore di una convention che ha richiamato migliaia di simpatizzanti. Casini ha voluto dare una scossa al partito e soprattutto al governatore Totò Cuffaro, dopo il ciclone giudiziario che si è abbattuto. Siate più attenti, ha esortato. Vediamo. E’ ormai un giocatore in campo, uno dei tre attaccanti della Casa delle Libertà. Pier Ferdinando Casini, presidente della Camera, dopo Perugia e Roma, ha scelto Palermo per testare il clima politico dell’Udc in Sicilia che appare buono. Un attaccante di peso che cerca di farsi largo nell’area affollata, non disdegnando qualche colpetto basso. Ha fatto scandalo il suo riferimento agli illusionisti e agli illusionismi. Molti hanno pensato a Berlusconi, ma lui ha smentito seccamente. E dalla platea dell’aula magna della Facoltà di Ingegneria di Palermo, per rimanere in tema, ha ribadito: Non possiamo farci illusioni. La nostra politica deve essere imperniata su responsabilità e verità. Un discorso da premier. Per il segretario nazionale Leonardo Cesa è lui il candidato per la guida del paese, è lui, ha detto, che può restituire fiducia e serenità alla coalizione e al Paese. E da leader consumato non ha mancato di parlare di mafia ad un partito, quello siciliano, sul quale si è abbattuto il ciclone giudiziario. Dovete avere un supplemento di attenzione, ha esortato, perché il nostro è un partito di popolo: state attenti a evitare infiltrazioni e nel dubbio fate pendere la bilancia dalla parte della legalità. Parole sagge ha detto Totò Cuffaro che ha ribadito, alla platea, che in caso di condanna si ritirerà dalla politica attiva. Sulla mia vicenda personale ho versato lacrime e ho provato dolore, ha concluso, ma non offrirò a nessuno la mia dignità. E della sua esperienza giudiziaria ha parlato alla convention anche l’ex ministro Mannino: abbiamo accettato il sacrificio personale, ha detto, per affermare la legalità, ma una legalità che sappia riconoscere l'innocenza. Poi l’auspicio, ma anche l’affondo finale: la lotta alla criminalità organizzata va fatta attraverso atti concreti compiuti nell'unità politica, senza strumentalizzazioni, senza processi in piazza, che pure si ripetono oggi, Con gli stessi personaggi di 12 anni fa. Alla convention erano presenti parlamentari nazionali e regionali, tra cui Maria Grazia Brandara, in rappresentanza del centro studi partecipazione politica che ha definito esaltante l'esperienza di Palermo. -------- Una delegazione di lavoratori Coopcostruttori, guidati dai segretari generali di Fillea, Filca e Feneal, Cipolla, Sodano e Caruana, si sono recati dal prefetto e all'Inps di Agrigento per avere le risposte sui problemi relativi al pagamenti delle spettanze di cassa integrazione guadagni. Come si ricorderà i sindacati delle costruzioni della triplice avevano denunciato la situazione nella quale si sono venuti a trovare i circa duecento lavoratori che dovendo percepire l'ultimo anno di cassa integrazione dalla sede Inps di Ferrara rischiavano una lunga attesa. L'ultimo anno di cassa integrazione è iniziato nello scorso mese di giugno allorquando i tre commissari coopcostruttori hanno dichiarato la cessazione dell'attività. Il prefetto ha rassicurato che il pagamento verrà garantito dalla sede Inps di Agrigento prima delle festività natalizie. -------- Quindici extracomunitari del Bangladesh, della Costa D'Avorio e della Tunisia, non in regola con i permessi di soggiorno, sono stati espulsi dalla polizia e accompagnati nei centri di permanenza temporanea di Crotone e Brindisi, mentre un iracheno senza fissa dimora è stato arrestato per aver violato il decreto di espulsione notificatogli dal Questore di Agrigento. E' il risultato di un'operazione nell'ambito di un'attività di controllo sul rispetto della legge antiterrorismo, che ha coinvolto i locali che offrono servizi di telefonia e la possibilità di accesso ad Internet. I poliziotti hanno monitorato i call center, gestiti quasi esclusivamente da extracomunitari, verificando la regolarità della loro permanenza sul territorio nazionale e multando per un totale di 3 mila euro coloro che non avevano rispettato la normativa.

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