Notiziario di Venerdì 15 Luglio 2005
E’ stata ancora la vicenda della variante Moses, approvata in aula giovedì scorso, a tenere banco nella seduta di ieri sera del Consiglio comunale di Agrigento. In avvio dei lavori è stato letto dal vice presidente del Consiglio, Giuseppe Arnone, un documento redatto da Giuseppe Burgio, imprenditore di riferimento del centro commerciale Moses, rivolto oltre che al presidente del Consiglio anche alla Procura della Repubblica e ai comandanti provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri per fare chiarezza su alcuni aspetti dopo l’attacco e le accuse mossegli dai vertici provinciali dei Democratici di Sinistra. A seguire il consigliere dell’Ulivo Salvatore Lauricella ha letto appunto la nota chiamata in causa, diffusa, nei giorni scorsi, dal segretario provinciale dei Ds, Emilio Messana, e dal segretario cittadino, Giandomenico Vivacqua, in cui viene espressa, in particolare, una forte critica al comportamento tenuto in aula da Arnone, dal presidente Di Maida e dai consiglieri di centro destra che hanno votato la proposta di delibera. “Sono accuse gratuite e strumentali quelle che mi sono state rivolte - precisa il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Di Maida - nella parte finale della seduta in questione sono dovuto andare via perchè stavo male. Tutto il resto è solo mera illazione”. Anche i 13 consiglieri del centro destra, che hanno votato positivamente la proposta della Variante Moses, dopo l’attacco dei Ds hanno elaborato un documento di replica. “Io credo che la vicenda Moses - ha spiegato Giuseppe Gramaglia , capogruppo dell’Udc - sia ormai un capitolo chiuso. Ci sono altri importanti argomenti da trattare. La gente attende risposte concrete. Dunque bisognerebbe andare avanti con i lavori”. Nella parte conclusiva della seduta, il Consiglio comunale ha analizzato quasi tutti gli articoli del regolamento che andrà ad istituire e a disciplinare l’attività della consulta giovanile.