Notiziario di Venerdì 21 Gennaio 2005
Un applauso ha accolto l’uscita dal carcere di Domenico Miceli, ex assessore comunale di Palermo dell’UDC, arrestato il 26 giugno del 2003 nell’ambito dell’inchiesta Mafia e Politica che vede coinvolto anche il presidente della Regione, Cuffaro. Miceli, originario di Sambuca di Sicilia, è sotto processo per concorso in associazione mafiosa ed è anche accusato di aver riferito al capomafia di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro, la presenza di microspie nel suo appartamento. Secondo i giudici del Tribunale del Riesame sono venute meno le esigenze cautelari, perché, si legge nella motivazione, vengono meno i suoi contatti con il sodalizio mafioso. L'ex assessore viene ancora indicato come un anello di collegamento di Cosa nostra con il mondo delle istituzioni e politico. E intanto sempre la Procura di Palermo ha citato 148 testi nel processo per le talpe alla DDA, in cui sono imputati il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, l'imprenditore Michele Aiello e altri 11 fra medici, professionisti e componenti delle forze dell'ordine. Tra i testi chiamati a deporre figura il tenente colonnello Sergio De Caprio, il capitano Ultimo che arrestò Riina, ma anche boss del calibro di Giuffrè, Brusca e La Barbera.