Notiziario di Mercoledì 24 Novembre 2004
Aule giudiziarie vuote anche al Palazzo di Giustizia di Agrigento, oggi, per il contemporaneo sciopero dei magistrati e degli avvocati, sia pure per ragioni opposte. La protesta riguarda il progetto di riforma dell’ordinamento giudiziario, voluto dal Governo e all’esame del Parlamento. Secondo il presidente della sottosezione agrigentina dell’associazione nazionale magistrati, Giovanni Mimmo, si tratta di una riforma sbagliata e inutile e, per molti aspetti, incostituzionale. Con questa riforma, a giudizio dei magistrati, i cittadini non avranno una giustizia più celere e più efficiente, ma solo giudici meno liberi e indipendenti. I magistrati contestano anche il principio della separazione delle carriere tra giudici e PM. Separazione che invece invocano a gran voce gli avvocati penalisti. Per il presidente della Camera Penale di Agrigento, Salvatore Russello, senza questa separazione non può affermarsi il principio della terzietà del giudice, sancito dall'articolo 111 della Costituzione sul giusto processo. Per gli avvocati, che si asterranno dalle udienze anche domani, la riforma del Codice di procedura penale appare urgente allo scopo di rendere celere ed efficiente lo svolgimento del processo e limitare i danni di carcerazioni che allo stato attuale provocano per la loro lunghezza conseguenze devastanti. Solidarietà ai magistrati in sciopero esprime la CGIL di Agrigento.