Notiziario di Venerdì 8 Ottobre 2004
Dieci di giorni di inferno, di vero e proprio assalto alla costa di Lampedusa. E’ il quadro dipinto dal ministro degli Interni, Pisanu, intervenuto oggi nel corso dell’informativa urgente al Parlamento. A Lampedusa, ha detto il ministro, spulciando cifre e dati, dal 29 settembre ad oggi sono arrivati 1.787 clandestini, di questi 1.153 sono stati respinti e riammessi in Libia. Dei 1.787 immigrati giunti sull’isola, ha proseguito, 544 sono stati avviati ai centri di accoglienza di Crotone, Caltanissetta e Ragusa o perché richiedenti asilo o per accertamenti, mentre dei 1153 identificati e respinti in Libia, 1.119 erano egiziani, 11 marocchini e 23 bangladesi. Per le rimanenti 90 persone, ha proseguito il ministro, le procedure di identificazione sono attualmente in corso. Pisanu ha anche respinto le accuse di deportazione avanzate dal centro sinistra e dalle associazioni umanitarie: sono stati adottati, ha affermato, provvedimenti individuali di respingimento ad esecuzione immediata, come prevede la Turco – Napolitano. Pisanu ha anche smentito che per il trasporto dei clandestini da Lampedusa siano state utilizzate manette, ma semplici fascette di plastica e solo nei confronti di alcuni soggetti che facevano temere rischi per la sicurezza in volo. Ma anche oggi l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, da Ginevra, condanna l’operato del governo italiano per quelli che ha definito i metodi sbrigativi usati per selezionare le persone in base alla nazionalità che non hanno consentito a molti di presentare una eventuale richiesta d'asilo. Intanto si è conclusa l’operazione svuotamento del centro di accoglienza dell’isola, con la partenza, stamattina, di 110 extracomunitari con il traghetto Paolo Veronese, mentre nel pomeriggio sono stati rimpatriati gli ultimi 90 clandestini con un volo dell’Alitalia. Da tre giorni intanto non si registrano sbarchi.