Notiziario di Martedì 18 Maggio 2004
Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, è intervenuto ieri al convegno di Legambiente per parlare di mafia, politica, appalti alla luce dell’operazione Alta Mafia del 29 marzo scorso che ha proiettato Agrigento alla ribalta nazionale. Farsi da parte, ha detto don Ciotti, sarebbe veramente il gesto più alto di rispetto dei politici verso la gente che ha creduto in loro, perché ciò permette di arrivare al più presto alla verità, qualunque essa sia. Quello di don Ciotti è stato l’intervento più atteso di tutto il convegno, organizzato, ha detto il vice presidente del consiglio comunale ed esponente di Legambiente, Giuseppe Arnone, per rompere il muro di silenzio che sulla vicenda è stato eretto dal giorno degli arresti. Fatti, ha concluso Arnone, che pesano come macigni sui rapporti inquinati tra mafia e politica. Crediamo che l'ultima inchiesta della Dda di Palermo denominata Alta Mafia, che ha fatto emergere un connubio molto approfondito di interessi tra mafia e politica, sia un segnale che riguarda tutta la Sicilia e direi tutta l'Italia, ha sostenuto il presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta. Agrigento, ha aggiunto, può diventare davvero il punto di rilancio di un'azione forte per contrastare queste commistione di interessi, e per questo Legambiente ha scelto questa città, protagonista assoluta dell'inchiesta alta mafia, per mandare questo messaggio. Legambiente, ha proseguito Della Seta, crede davvero sia venuto il momento perché il tema degli intrecci dei rapporti tra mafia e politica torni al centro dell'agenda delle forze politiche che l'hanno invece in questi anni dimenticato. Finché questo anello mancante non sarà messo nel punto giusto, ha concluso Della Seta, l'azione della magistratura, la disponibilità di impegno della stragrande maggioranza di siciliani onesti che non vogliono più saperne di mafia e politica, troveranno molta difficoltà per ottenere i loro risultati. Numerosi gli interventi, tra cui quelli del segretario regionale di Rifondazione comunista, Giusto Catania, del segretario provinciale della Cgil, Mangione, del consigliere comunale dell’Ulivo, Hamel e del segretario provinciale dei DS, Messana.