Notiziario di Mercoledì 7 Aprile 2004

Mai come stavolta gli assenti hanno avuto torto. Parliamo di CA ENI, lo spettacolo andato in scena ieri sera al Teatro Pirandello di Agrigento. Un musical realizzato dall’associazione Danza delle dita con il patrocinio dell’assessorato regionale dei Beni culturali. Lo spettacolo, che rientra nelle manifestazioni organizzate in occasione della Pasqua, rappresenta proprio la Resurrezione di Cristo, con musiche e danze originali. Ca Eni, ha un nome curioso che ci rimanda al nostro dialetto ovvero al suo significato della rivelazione di Cristo risorto al mondo: Qui è! Eppure di siciliano non ha certo il dialetto questo musical, perché la lingua è quella italiana e si propone di raggiungere l’anima dello spettatore con brani musicali toccanti e d’impatto, curate dal Maestro Giuseppe Arezzo: i testi, incisivi e commoventi, sono di Domenico Arezzo; le luci calde e le scenografie non retoriche di Giuseppe Busacca. Le danze del corpo di ballo, che conta 12 professionisti provenienti da varie e pregevoli esperienze nei più importanti teatri nazionali, sono curate da Emanuela Curcio. E la passione di Gesù Cristo è rivissuta nella piccola Chiesa della Badiola di Agrigento, in via Neve, in pieno centro storico. A curare la rappresentazione scenica sono stati gli attori dell’Arciconfraternita dei sette Dolori, che anche lo scorso anno diede vita ad una suggestiva e toccante messinscena. Ancora una volta promotore dell’iniziativa è stato don Alfonso Lupo, che da anni dirige i ragazzi dell’Arciconfraternina che hanno recitato con un trasporto e un calore da attori consumati. I giovani attori hanno sapientemente ricostruito la via crucis di Gesù sino alla crocifissione. Un lavoro apprezzato con un lungo applauso dai tanti fedeli che hanno affollato ieri la piccola Chiesa della Badiola. Il mistero della Pasqua che i ragazzi dell’Arciconfraternita porteranno in altre chiese e parrocchie della città. E oggi un po’ ovunque cominciano i tradizionali riti pasquali. Molti i comuni dell’agrigentino dove esiste una forte tradizione. Come a Raffadali dove da stasera e sino a venerdì sera sono in programma una serie di manifestazioni curate dall’Accademia Teatrale di Sicilia. Piatto forte sono i lamentatori che si esibiranno domani, mentre venerdì avrà luogo la rappresentazione del Martorio di Filippo Orioles in piazza del Calvario.

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