Notiziario di Mercoledì 5 Novembre 2003
Nei primi nove mesi del 2003 i bandi di gara per opere pubbliche sono crollati in Sicilia passando dai 1.073 dello stesso periodo del 2002 a 668, con un calo del 35 per cento. In calo anche l'occupazione nel settore edile, che in tre anni ha subito una contrazione 2.500 unità. Dati e cifre impietosi dello stato di salute dell'edilizia in Sicilia, un tempo comparto trainante dell'economia isolana, resi noti quest'oggi dalla CGIL. Un settore, denuncia il sindacato, dove continuano a dilagare corruzione, manipolazione nelle aggiudicazioni degli appalti e infiltrazioni a tappeto della mafia che esercita un controllo asfissiante del territorio, esigendo il pagamento di una tangente del 2-3 per cento di ogni opera alla famiglia del luogo. Una crisi che non risparmia nessuna provincia, ma quelle più colpite sono, secondo la CGIL, Palermo, Trapani, Catania ed anche Agrigento. Il sindacato denuncia un forte calo di tensione sul fronte antimafia ed il mancato decollo di parti importanti della legge regionale sugli appalti, ancora in fase di rodaggio come ci dice Guglielmo Scamacca della Bruca, assessore regionale ai Lavori Pubblici.