Notiziario di Mercoledì 22 Ottobre 2003
E' durata meno di due ore la visita del portavoce dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, Laura Boldrini, al centro di accoglienza di Lampedusa. Il funzionario delle Nazioni Unite ha incontrato i profughi ospiti del centro, gestito dai volontari della Misericordia. Vi siamo vicini, ha detto, in inglese, ad uno dei somali sopravvissuti al naufragio di domenica notte, costato la vita a un centinaio di africani. Incontrando il sindaco Bruno Siragusa, la Boldrini ha assicurato l'impegno dell'Onu a fornire finanziamenti per potere mettere in piedi a Lampedusa un centro per immigrati più attrezzato. Inoltre ha dato disponibilità a inviare a Lampedusa operatori specializzati del programma nazionale Asilo. L'Italia, ha detto prima di lasciare l'isola, ha bisogno di una legge organica sull'asilo visto che è l'unico paese dell'Unione Europea a non avere una legge''. Intanto, la Somalia vuole i suoi morti, i feretri dei 13 poveri clandestini, deceduti durante la traversata nel Canale di Sicilia. Con una lettera inviata per fax e diretta al sindaco di Lampedusa il console in Italia ha chiesto di avere le bare in modo da poter celebrare un funerale islamico e provvedere al loro seppellimento. Ma anche il comune di Favara si candida ad ospitare le spoglie degli immigrati. Nel pomeriggio intanto con la Sansovino sono arrivati una quarantina di nordafricani trasferiti dal centro di prima accoglienza di Lampedusa a quello di permanenza temporanea di contrada San Benedetto di Agrigento. Alcuni di questi riceveranno un permesso provvisorio di soggiorno dalla questura di Agrigento, al termine del quale dovranno lasciare l'Italia. E rimangono stazionarie le condizioni di Zahara, la donna somala in coma ricoverata in Rianimazione al Civico di Palermo e divenuta il simbolo di questa tragedia.