Notiziario di Martedì 21 Ottobre 2003
Attorno al piano del parco archeologico della Valle dei Templi ruotano interessi, ma anche veleni e polemiche. Da qui la necessità di individuare un'autorità al di sopra delle parti. E questa è l'arcivescovo di Agrigento, Carmelo Ferraro. E' quanto sostiene oggi il segretario provinciale della CGIL, Piero Mangione, alla luce delle polemiche sorte a seguito della presentazione da parte della Camera di Commercio di un'idea-proposta sul Piano del Parco, in corso di redazione da parte dell'equipe del prof. Cotecchia. Per Mangione è preoccupante il fatto che la Camera di Commercio sia isolata e che il progetto di piano regolatore non interessi né il comune, né la provincia, né l'imprenditoria e nemmeno l'Ente Parco. E men che meno, aggiunge, i politici. Insomma, il tema del piano del parco, a giudizio di Mangione, rischia di aprire un nuovo laboratorio di veleni, di contrapposizione di schieramenti e di gruppi di interesse, col solo risultato di far vanificare e fallire l'obiettivo della legge Capodicasa-Adragna istitutiva del parco archeologico. Per questo, prosegue il segretario della CGIL, occorre individuare un'autorità di alto valore morale e al di sopra delle parti e degli interessi alla cui chiamata nessuno resterebbe sordo o potrebbe barare al tavolo della discussione. E questa figura Mangione la individua nell'arcivescovo Ferraro. E sul piano del parco della Valle dei Templi interviene anche il segretario provinciale della CNA, Enzo Napoli, il quale si lamenta del fatto che ad oggi non è stato consentito ad alcuno di apportare il proprio contributo di idee e proposte Nei giorni scorsi la Camera di Commercio ha presentato un'idea-proposta per valorizzare al meglio il sito e sfruttarlo ai fini della promozione culturale ed economica.