Notiziario di Venerdì 3 Ottobre 2003
Un coro di no. Contro la sanatoria edilizia del Governo Berlusconi scendono in campo politici, ambientalisti, associazioni. Ci sono almeno dieci buoni motivi per opporsi con determinazione a questa operazione finanziaria, sostengono in un documento congiunto 11 associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente, Fai, Grenpeace e Italia Nostra. Questa terza sanatoria nel giro di 20 anni, si legge, è la peggiore perché risponde ad una logica perversa che vede demanio, beni culturali e ambientali, legalità, tutto sacrificato e posto in secondo piano. Negativi i risvolti sul fronte economico, concludono le associazioni. E i Verdi hanno avviato una serie di iniziative contro il decreto. Da ieri sono state presentate oltre 200 richieste di mozioni in altrettante amministrazioni comunali, provinciali e regionali, dalla Sicilia al Trentino, per ottenere delibere di blocca condono. E’ un decreto, sostiene Alfonso Pecoraro Scanio, presidente nazionale dei Verdi, che premia disonesti e i malavitosi. E contrario all’ipotesi di condono si dice anche l’assessore regionale ai Beni Culturali, Fabio Granata, il quale, pur registrando con soddisfazione i paletti posti dai ministri di AN al testo di legge, si dichiara culturalmente e politicamente contrario al provvedimento. Granata chiede ai partiti della coalizione e al presidente Cuffaro un supplemento di riflessione per limitare le due questioni più pericolose: la possibilità che si determinino nuovi abusi attraverso l'effetto annuncio e che nasca, in chi non ha costruito abusivamente, la sensazione che si continuino a premiare i furbi. Intanto si conoscono le modalità per chiedere il condono, il cui termine scade il 31 marzo 2004. Possono presentare istanza i proprietari di quelle costruzioni abusive che risultino ultimate entro il 31 marzo 2003 e che non abbiano comportato un ampliamento del manufatto superiore al 30 per cento della volumetria della costruzione originaria o, in alternativa, un ampliamento superiore a 750 metri cubi. Dal condono sono escluse le opere costruite in parchi, aree protette nazionali, regionali e provinciali, su immobili soggetti a vincoli imposti da leggi statali e regionali.