Notiziario di Sabato 3 Maggio 2003
Assoluzione Andreotti, il giorno dopo. Si intrecciano i commenti e le reazioni alla sentenza emessa ieri alle 18 dal presidente della Corte d’Appello, Salvatore Scaduti, cognato del Procuratore di Agrigento, Ignazio De Francisci. All’indomani del verdetto la Procura Generale non ha ancora deciso se ricorrere in Cassazione. “Per valutare se presentare o meno il ricorso contro la sentenza del processo d'appello al senatore Andreotti, ha detto oggi il procuratore generale Salvatore Celesti, attendiamo di leggerne le motivazioni”. Lo stesso Celesti non ha voluto in alcun modo commentare il verdetto. Il dibattito ruota attorno alla prescrizione del reato di associazione a delinquere per i fatti prima dell’82. Secondo l’accusa questo fatto proverebbe la veridicità di quanto sostenuto dal pentito Marino Mannoia che avrebbe visto Andreotti incontrare il boss Stefano Bontade. Ne è convinto Gioacchino Natoli, uno dei PM del processo di primi grado, per il quale da una prima lettura della sentenza sembra convalidare la prova che ci sono stati rapporti tra Cosa Nostra ed esponenti politici, tra cui lo stesso Andreotti. E' un'assoluzione comunque da interpretare, ha aggiunto, poiché la Corte sembra aver ritenuto che certi rapporti ci sono stati fino alla primavera del 1980. La difesa del senatore ha annunciato ricorso in Cassazione.