Notiziario di Sabato 26 Aprile 2003
E’ solo una proposta, ma già in grado di provocare mille polemiche e qualche scontro interno. E’ la richiesta di intitolare a Giorgio Almirante, ex gerarca fascista della Repubblica di Salò e per decenni segretario nazionale dell’MSI, una via di Agrigento. Esattamente piazza San Giacomo. All’interno della Giunta l’iniziativa sembra avere provocato qualche problema: il vice sindaco Maria Pia Vita, di AN, dice di non saperne nulla, al contrario del suo collega di partito e di esecutivo Totò Infurna che invece dice di essersi intestato la richiesta avanzata dal gruppo consiliare e che già esiste una determina a firma del sindaco. Circostanza, questa, smentita da Aldo Piazza che, da noi contattato, dice di non avere firmato nulla, che al momento si tratta solo di una ipotesi che dovrebbe avere il lasciapassare della commissione toponomastica e di quella di vigilanza della Prefettura, i cui pareri sono obbligatori, ma non vincolanti. Ma la vicenda naturalmente ha risvolti politico-ideologici. Per Giuseppe Arnone, vice presidente del consiglio comunale ed esponente della sinistra, lo scandalo non sta tanto nella richiesta, anche se si tratta di un gerarca fascista e fucilatore di partigiani quanto nel fatto che l’annuncio sia stato dato all’indomani della celebrazione del 25 aprile, festa della Liberazione. Una provocazione, per Arnone, che colpisce quanti credono nei valori della Resistenza. E chiede al sindaco di ritirare il provvedimento che, prosegue, provocherà disagi ai residenti costretti a modificare tutti i propri documenti. Non la pensa così il capogruppo di AN a Palazzo dei Giganti Giuseppe Vaianella, per il quale Alimrante ha scritto pagine memorabili di battaglia sociali, quali quelle contro l’aborto e la droga ed è stato uno dei protagonisti della crescita sociale del Paese. Chi saluta con entusiasmo e favore la proposta di intitolare la piazza ad Almirante è Antonio Vanadia per il quale si tratta di un omaggio ad un politico brillante e probo che si è battuto per la pacificazione nazionale e l’affermazione dei principi di libertà e di democrazia.