Notiziario di Giovedì 17 Aprile 2003
“Assolvete Giulio Andreotti perché il fatto non sussiste”. Questa la richiesta avanzata dall’avvocato Gioacchino Sbacchi, a conclusione della sua arringa difensiva al processo d’appello in corso a Palermo nei confronti del senatore a vita, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Prima di Sbacchi aveva preso la parola l’altro difensore di Andreotti, Giulia Bongiorno, che si è soffermata sui viaggi in Sicilia del sette volte presidente del consiglio dei quali, ha detto, non esiste alcuna traccia ufficiale. L’accusa contesta ben otto viaggi in Sicilia di Andreotti duerante i quali avrebbe incontrato boss in diverse città. Bongiorno li ha definiti viaggi fantasma, sostenendo che si tratta di spostamenti del tutto inesistenti. L'avvocato Bongiorno ha sottolineato che tutti gli spostamenti di Andreotti lasciavano tracce, in particolare nel periodo in cui ha ricoperto l'incarico di Presidente del Consiglio. Concluse le arringhe dei difensori si passerà alla replica dell’accusa, che ricordiamo ha chiesto la condanna di Andreotti a 10 anni. I giudici entreranno in camera di consiglio il 2 maggio prossimo per emettere la sentenza.