Notiziario di Lunedì 11 Novembre 2002
Una domenica particolare e speciale quella trascorsa ieri dal sindaco di Agrigento, Aldo Piazza, che è rimasto per 12 lunghe, interminabili ore, al capezzale della spiaggia delle Dune in agonia, inesorabilmente erosa dalle mareggiate. Per tentare di salvare almeno la strada delle Dune, il sindaco ha seguito personalmente i lavori, disposti d'urgenza, della posa in opera di 35 blocchi di cemento, calati in mare a difesa dell'ultimo sottilissimo argine che ormai sta rosicchiando la strada. Centinaia di metri quadrati di bosco non esistono più. A ricordarli sono rimasti solo alcuni rami spezzati, che galleggiano sul bagnasciuga. I lavori sono proseguiti dalle 10 fino alle 22, con l'ausilio delle fotoelettriche. In una nota il sindaco critica l'assenza di interventi da parte del Genio Civile Opere Marittime, della Forestale e della Capitaneria, enti preposti alla tutela di questa zona costiera. Concetti che Piazza ha ribadito stamani nel corso di un vertice convocato al Comune alla presenza anche di rappresentanti della Prefettura e delle associazioni ambientaliste per una riunione straordinaria su questa nuova emergenza. Si è deciso di proseguire con gli interventi già adottati in attesa che si sblocchi il progetto inserito nel Pit Valle dei Templi, recentemente finanziato per 300 milioni, che prevede il totale ripristino e il miglioramento della zona costiera compresa tra le foci dei fiumi Akragas e Naro. E sulla questione dell’erosione della costa si registrano diverse reazioni. Legambiente parla di cronaca di un disastro annunciato, di proporzioni incalcolabili addebitato, si legge, a responsabilità del passato quando, negli anni 80, si scelse la politica frangiflutti, sconvolgendo l’ecosistema e dando inizio ai danni erosivi. Legambiente ricorda come nel 91 il consiglio comunale diede incarico all’università di Catania di redigere un progetto per ripascimento del litorale, incarico disatteso dalle amministrazioni in carica dal 91 ad oggi. Legambiente conclude la nota chiedendo un immediato intervento di ripascimento dell’intero tratto con le modalità ambientalmente sostenibili illustrate dall’ing. Sirito nel corso del suo intervento durante una seduta straordinaria del consiglio comunale del settembre scorso. Anche il deputato regionale Miccichè interviene per ricordare di avere presentato all’ARS un disegno di legge per la salvaguardia delle coste, criticando anch’egli i rimpalli di responsabilità tra i vari enti e le dissennate politiche di cementificazione delle coste. E sulla questione dell’erosione interviene anche il segretario provinciale del PRI, Giuseppe Catania, il quale si dice favorevole ad avviare un intervento di ripascimento delle spiagge con l’apporto artificiale di sabbia in attesa di meglio intervenire con i fondi europei. Negli ultimi anni, continua, dal 94 al 2002 gli arenili hanno registrato un’erosione media di 20 metri lineari per una superficie complessiva di oltre 45 mila metri quadri. Tuttavia non manca di accusa gli ambientalisti che, a suo giudizio, con la loro politica di bloccare qualsiasi opera hanno prodotto questo danno incalcolabile all’ambiente.