Notiziario di Giovedì 7 Novembre 2002
Primo importante passo verso la realizzazione del nuovo acquedotto del Favara di Burgio. Il progetto definitivo è stato infatti approvato nel corso di una conferenza di servizio, svoltasi a Palermo, presieduta dal commissario straordinario per l’emergenza idrica in Sicilia, Totò Cuffaro. All'incontro erano presenti i 20 enti interessati alla realizzazione dell'infrastruttura che, non appena completata, garantirà un miglioramento dell'approvvigionamento idrico dell'agrigentino. Il progetto definitivo prevede, infatti, che venga realizzata una condotta lunga oltre cento chilometri, in grado di veicolare mediamente 400 litri al secondo. L'opera interesserà i comuni di Agrigento, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Menfi, Montallegro, Porto Empedocle, Realmonte, Ribera, Sciacca e Siculiana. L'approvazione del progetto definitivo dell'acquedotto Favara di Burgio, dice Cuffaro, costituisce un passo importante finalizzato a vincere la sete dell'agrigentino. Così facendo, nei prossimi mesi saremo in grado di avviarne la realizzazione, grazie anche all'apporto del dottor Romeo Palma, che ha accettato l'incarico di vice-commissario con delega agli appalti. E Cuffaro ha anche annunciato che entro la settimana prossima dovrebbe essere sottoscritto un contratto per la realizzazione di mini dissalatori a Porto Empedocle, in grado di erogare 50 litri al secondo, che potranno essere realizzati nel breve arco di tempo di 60 giorni. E dopo il Favara di Burgio l’agenda di Cuffaro prevede, per il 20 novembre prossimo, la ratifica di un nuovo progetto, quello relativo al quinto modulo della dissalata Gela-Aragona che completa il quadro dei grandi interventi destinati a cambiare il volto della dotazione idrica dell'agrigentino. Interventi, sostiene Cuffaro, sufficienti per affermare che in questi pochi mesi sono stati compiuti più atti concreti di quanti in passato non siano stati realizzati in molti anni. E l’emergenza acqua è stata al centro dei lavori dell’esecutivo provinciale di Alleanza Nazionale, presieduto da Angelo Biondi. All’incontro hanno preso parte dirigenti e amministratori di AN dei comuni di Ribera, Licata e Agrigento, i più colpiti dal dramma della siccità. Al termine è stato stilato un lungo documento con il quale si invita il coordinatore regionale, Nello Musumeci, ad aprire una vertenza acqua per la provincia di Agrigento che coinvolga anche il ministro Alemanno e il vice presidente del consiglio, Fini. Già domani e martedì 12 sono in programma una serie di incontri a Roma e Palermo dei quali si sono fatti carico i deputati nazionale e regionale, Scalia e Infurna. Tra le richieste avanzate a favore degli agricoltori, l’esclusiva utilizzazione delle dighe Castello e Raia di Prizzi, il completamento della diga Gibbesi, il collegamento Verdura Diga Castello da Gammauta e la messa a norma del lago Gorgo. Inoltre, si chiede che la Regione si faccia carico di indennizzare gli agricoltori colpiti dalla siccità.