Notiziario di Lunedì 4 Novembre 2002

Proclami, dichiarazioni di intenti, promesse, impegni, conferenze di servizi, vertici, incontri, minacce di dimissioni. C’è tutto questo ed altro nella galassia dell’emergenza idrica ad Agrigento. Fiumi di parole che sino a questo momento non hanno prodotto alcun risultato. La gente continua ad esasperarsi e a sperare in una, al momento, improbabile inversione di tendenza. I rubinetti di casa continuano a rimanere muti, l’acqua viene erogata ogni 15-20 giorni, in alcune zone per pochi minuti e anche sporca e probabilmente inquinata come hanno lamentato e denunciato alcuni residenti della via Acrone. Ecco l’acqua erogata quest’oggi dopo 18 giorni di attesa: liquido di colore marrone che, naturalmente, ha provocato le lamentele e preoccupazioni da parte dei cittadini. Una situazione non nuova, per la verità. Anche in via Dante, qualche settimana fa, è stata distribuita acqua sporca ed inquinata tanto che il Comune ha fatto appello a non utilizzarla a fini potabili. Come per più di un mese è accaduto in tutto il centro storico quando si sono verificati problemi di igiene nei serbatoi Itria e Rupe Atenea. Gli stessi riscontrati nei serbatoi di Giardina Gallotti-Montaperto per cui l’acqua erogata risulta non potabile, come da analisi effettuate. Insomma, una situazione davvero drammatica che Piazza, assieme ai componenti della task-force tecnico-politica, nominata al termine del vertice di sabato scorso con i deputati della Casa delle Libertà, ha rassegnato anche oggi a Cuffaro nel corso di un incontro, l’ennesimo, a Palermo. Piazza ha ribadito che la situazione idrica continua a rimare critica. Per l’undicesimo giorno consecutivo ad Agrigento non è arrivata acqua dalla dissalata a causa delle rotture. In compenso la dotazione è stata integrata con i 50 litri prelevati dal lago Castello. Piazza ha chiesto a Cuffaro che l’ordinanza venga prorogata oltre i sei giorni previsti, quanto meno sino alla riparazione delle rotture lungo la condotta della dissalata. Nel corso dell’incontro è stato dato il via alle trivellazioni nel sottosuolo alla ricerca di falde acquifere. Piazza ha firmato la determina con la quale a trattativa privata verrà scelta la ditta che farà le ricerche. Ma si lavora anche sui mini-dissalatori. Mercoledì l’ingegnere Curto, dell’ufficio emergenza idrica, volerà a Roma per stabilire modalità, tempi e costi con i responsabili dell’azienda per l’affitto dei tre impianti.

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