Notiziario di Martedì 11 Marzo 1997
Un giudice, dopo otto anni, non deposita la sentenza in un processo di mafia ed i boss, invece di trovarsi in carcere, sono in libertà. Accade a Gela. La vicenda parte nel maggio del 2000 quando vennero condannati in primo grado quattro esponenti di primo piano di Cosa nostra. Il giudice Edi Pinatto avrebbe dovuto pubblicare i motivi della sentenza tre mesi dopo il pronunciamento, ma non lo ha ancora fatto. Così nel 2002 i quattro presunti mafiosi, insieme a quattro favoreggiatori condannati a pene minori, sono stati scarcerati per scadenza dei termini di custodia cautelare. Nel frattempo, il magistrato ha ottenuto il trasferimento dal Tribunale di Gela alla Procura di Milano. Contro il magistrato l’ex ministro Mastella ha avviato azione disciplinare. Il Csm dovrebbe occuparsi del caso il prossimo il 4 aprile. Un fatto scandaloso per un paese civile, commentano diversi esponenti politici delle diverse coalizioni. E tutti concordano con la necessità che il prossimo parlamento e governo mettano mano alla riforma della giustizia.
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La casa di Davide è sicura, economica ed intelligente. E’ questo il nome del progetto avviato dal comitato regionale dell’Unione nazionale consumatori, presieduto da Manlio Cardella. Si tratta di una iniziativa che parte dalle scuole attraverso una serie di incontri per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul tema del risparmio.
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I responsabili dell’Associazione Culturale "Segnali" di Agrigento, Carmelo Cantone e Leonardo Puleri, esprimono compiacimento e plauso a seguito dell’azione prodotta dalle forze dell’ordine tesa, ancora una volta, al ripristino della legalità nella lotta alla merce contraffatta che fa mostra di sé da troppo tempo lungo i marciapiedi del centro cittadino, restituendo in tal modo alla città il decoro ed il rispetto che essa merita. La stessa Associazione sollecita il comune a rendere fattiva la proposta di rendere pedonale la via Atenea, il cosiddetto salotto buono di Agrigento. Cantone e Puleri ricordano di avere discusso proprio di questo problema nel corso del recente incontro che l’associazione ha avuto con il sindaco Zambuto.